Bonhams | Catalogue Now Online “AUTOMOBILIA, MOTOS DE COLLECTION ET AUTOMOBILES D’EXCEPTION AU GRAND PALAIS”

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Towns | Il nuovo World Trade Center

Quando arrivi a New York e percorri la superstrada che collega l’aeroporto JFK con la grande mela, lo sguardo punta l’orizzonte in attesa del sorgere dello skyline di Manhattan. E puntuale esso appare in tutta la sua imponenza, sempre la stessa ma sempre diversa. Tu lo osservi in cerca di una forma nuova, un nuovo componente di questo ritratto di famiglia che presenta New York ad ogni nuovo visitatore.

Questo rito, questa iniziazione ha assunto un nuovo significato dopo l’11 settembre 2001. Mancano due protagoniste assolute, ma non solo fisicamente, anche emotivamente. Al loro posto oggi si trova la “freedom Tower” o come formalmente si chiama: il One World Trade Center. Un edificio nuovo, che sovrasta l’area della più assurda e immane tragedia terroristica che sia mai accaduta.

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L’impressione arrivando in quell’area, che possiamo definire sacra, è che la gente non si renda conto di quanto quello sia stato il più terrificante degli spettacoli mai girati al centro di una grande città. I visitatori sorridono, si fanno ritrarre sul bordo delle impronte delle due torri come se alle loro spalle ci sia il Colosseo e non una gigantesca tomba.

Le due fontane o vasche che lacrimano acqua perennemente sono uno spettacolo commovente, drammatico e magnifico allo stesso tempo. Sono al centro di quella piazza e gli edifici che le circondano sembrano proteggerle dagli insulti del tempo e della storia, accompagnandole maestosamente verso l’eternità.

Unica considerazione che posso fare, al di fuori del contesto commovente di questo tragico sito, è la mancanza fisica di quelle due torri. La purezza, l’austerità immutabile espressa da quei due giganti mi è rimasta nel cuore; e seppur con grande sforzo architettonico, la nuova torre con le sue linee complesse non potrà mai eguagliarne il fascino.

History | Il Sarcofago Ludovisi a Palazzo Altemps: il monito di Roma antica

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…e subito il figlio di Decio cadde mortalmente trafitto da una freccia. Alla notizia il padre, sicuramente per rianimare i soldati, avrebbe detto “Nessuno sia triste, la perdita di un solo uomo non deve intaccare le forze della Repubblica”. Ma poco dopo, non resistendo al dolore di padre, si lanciò contro il nemico cercandovi o la morte o la vendetta per il figlio… Perse pertanto impero e vita…

(Giordane, De origine actibusque Getarum, XVIII, 3.)

Passeggiando nei pressi di Piazza Navona, più esattamente dal lato dei resti antichi dell’ingresso dello Stadio di Domiziano, sorge Palazzo Altemps, una delle sedi del Museo Nazionale Romano. Una struttura imponente ancora permeata dal fascino opulento del rinascimento ed ora dedicata a custodire parte del patrimonio antico che contraddistingue la capitale.

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Si sa che Roma antica pulsa sotto i piedi dei suoi cittadini o di chi le fa visita ma credo che su di alcuni questo pulsare, questo battito, sortisca degli effetti per così dire da sindrome di Stendhal. Non a caso tale sindrome fu “battezzata” dallo stesso scrittore francese Stendhal (alias Marie-Henri Beyle) esattamente 200 anni fa, nel 1817 durante una delle tappe del suo Gran Tour, esperienza turistico-artistica appannaggio della classe abbiente dell’800.

Pochi giorni fà in occasione di una esposizione speciale dedicata ad Antinoo, ho deciso di tornare a visitare Palazzo Altemps, ma il fine sapevo non essere esattamente quello. Qualcosa di più profondo mi spingeva a rientrare in quelle sale, un richiamo che proveniva da un oggetto che mi era rimasto impresso e che avevo visto lì al palazzo qualche anno fà: il sarcofago Ludovisi. Quest’opera incredibile appare al visitatore non appena si entra in una grande sala dove al centro troneggia la celebre scultura del Galata Suicida. 

 

E’ naturale che il primo sguardo lo si rivolga a quest’ultimo ma l’attenzione immediatamente scivola sull’oggetto che già si infiltra nella mente del visitatore: il sarcofago. Un groviglio inestricabile di figure attorcigliate le une alle altre in una battaglia senza fine, una guerra che appare eterna… e forse lo è. La mente si rivolge al nostro drammatico passato e, da romano, fingo di di sentire legate a me vicende che in realtà appartengono a tutti noi, all’umanità intera che selvaggiamente avanza e si evolve sacrificando lungo il suo cammino genitori e figli.

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Più che un monito dal passato quest’opera rappresenta per me un avvertimento per il futuro, l’immagine nitida, quasi uno scatto fotografico di un passato tragico che attraverso le sue figure simboliche ci mostra la proiezione contemporanea del dramma dello scontro tra popoli e culture diverse. Uno scontro che ritmicamente si ripropone nella storia diverso solo nei suoi metodi ma uguale nella sua tragedia umana…

Auction | Two Ferrari Masterpieces at The Scottsdale Auction

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Shop | The Mathey-Tissot Type 20 Stainless Steel Flyback Chronograph

C’è un buon motivo per cui questo Mathey-Tissot è così tanto simile ad un Breguet Type 20. Negli anni ’50 Mathey-Tissot produceva i Breguet Type 20 notoriamente utilizzati dall’esercito francese. Ma Breguet non era la sola maison a fornire le forze aeree francesi nel 1954, anche DodaneVixa e J. Auricoste avevano sviluppato un analogo cronografo da 38 millimetri flyback Type 20, anche se i Breguet sono a tutt’oggi i più ricercati.

Va detto comunque che la rarità e l’estetica accattivante di questi cronografi militari ne fanno in ogni caso una ambita preda per i collezionisti che ben conoscono il valore intrinseco di ognuno di questi brand; e questo Mathey-Tissot può essere considerato certamente tra i migliori esemplari appartenenti a questa categoria. Ora nel nostro shop.

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Shop | A super rare Omega Kim Il Sung signature

Omega Constellation con quadrante siglato Kim Il Sunguno dei pochissimi esistenti. Ordinato e personalizzato per impegni istituzionali. Kim Il Sung è stato il primo leader della dinastia Kim della Corea del Nord e ha governato dalla costituzione del 1948 fino alla sua morte nel 1994.

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Omega Constellation with Kim Il Sung signature dial. Its the one of the few that exists, custom ordered for special occasions like head of state visitsand presented to high ranking foreign officials (Head of state and delegacy, senior diplomatic representative and similar).

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Catalogue Now Online | The Bond Street Sale, New Bond Street, London

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info on bonhams

Shop | An outstanding Croton Chronomaster Aviator Sea Diver

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Ora nello shop un Croton Chronomaster Aviator Sea Diver, un orologio assolutamente incredibile. Trovarne uno in questa condizione è praticamente impossibile, sembra arrivato in una capsula del tempo dagli anni ’60.
Prodotto da Nivada Grenchen e logato Croton per la distribuzione negli Stati Uniti, porta orgogliosamente la scritta “adventure” cioè pronto all’acqua e ad ogni attività di terra ed aria. E’ animato dal Valjoux calibro 92 utilizzato anche nei modelli Heuer Carrera e Autavia, così come molti altri bellissimi cronografi svizzeri dell’epoca.

 

Phillips | The Pink Gold 1518 Patek Philippe record

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The Geneva Watch Auction Four di Phillips verrà certamente ricordata come l’asta dei record. Certo, ognuno di questi eventi ha sempre un o due top lots dove si può stabilire un primato, ma in questo caso la situazione è diversa. Molto raramente nello stesso catalogo si possono realizzare tre primati con tre “masterpiece” assoluti. Si tratta tre referenze 1518 Patek Philippe: una in acciaio, una in oro rosa e una in oro giallo.

La Ref. 1518 è stata lanciata nel 1941 e segna l’inizio di un’era per Patek Philippe. Non solo è stato il primo orologio da polso di Patek ad aver mai unito insieme un cronografo e un calendario perpetuo, ma è stato anche il primo al mondo ad essere stato realizzato in serie. Questo modello rivoluzionario è il traguardo per ogni collezionista e quando lo si trova in tali splendide condizioni si trasforma in un vero e proprio trofeo con solo quattro esemplari in acciaio, la maggioranza in oro giallo e una piccola quantità in oro rosa. Nel corso di 14 anni di produzione sono stati realizzati un totale di 281 esemplari, di cui solo 34 in oro rosa.

img_2714Questa referenza aggiudicata a 1,474,000 franchi svizzeri (€1.373.ooo) nel corso della sua esistenza non ha mai subito lucidature o manutenzioni frequenti conservandosi in condizioni ideali. Sul ponte del bilanciere è stampato “HOX”, indicando che l’orologio è stato destinato al mercato americano. Emile Vichet S.A. responsabile per la produzione delle casse di alcune delle referenze più ambite di Patek Philippe, firma anche questa come si evince dalle sigle incise all’interno del fondello.

La rarità, l’esclusività, e le ottime condizioni di questo segnatempo sono ulteriormente rafforzate dalla sua provenienza senza precedenti. H.H. Windsor Jr. (1898-1965) era figlio del fondatore della rivista Popular Mechanics e un collezionista appassionato di orologi. Dopo la morte del padre nel 1924, all’età di 26 anni, H.H. Windsor Jr. divenne direttore ed editore della rivista. Sotto la sua guida, la diffusione crebbe a 2 milioni di copie.
Questa referenza come si evince da ciò che è inciso sul fondello è stata data in dono a H.H. Windsor Jr. dai suoi colleghi, soci e dipendenti per festeggiare il 50° anniversario della rivista l’11 gennaio 1952.

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Preview | An exceptional and extremely rare gold Patek Philippe Ref. 1518 soon here on

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Presto qui su meridianae un report fotografico su un favoloso e rarissimo Patek Philippe Ref. 1518 in oro giallo in condizioni eccezionali. L’occasione per osservare nel dettaglio l’orologio che solo sabato scorso presso Phillips a Ginevra ha stabilito il nuovo record assoluto per un orologio da polso venduto all’asta.
La condizione incredibile di questo segnatempo assieme alla sua rarità fanno di questa referenza 1518 un vero e proprio trofeo per gli intenditori di complicazioni Patek Philippe. Probabilmente l’esemplare in oro giallo più bello mai apparso sul mercato e quello che detiene il record di aggiudicazione e in asta. Stay in touch.

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